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CONSIGLI DEL VIVAISTA

MAGGIOCIONDOLO (Laburnum anagyroides).

Il Maggiociondolo è un grosso cespuglio appartenente alla famiglia delle Leguminose; la sua area di diffusione è orofila sud-europea; è presente in tutta la penisola ma non nelle pianure, ed è assente sulle isole maggiori. Raro al di sotto dei 500 mslm, raggiunge i 1000 mslm al di sopra dei quali viene sostituito dal Laburnum Alpinum.
Vegeta su suoli calcarei poveri situati sulle dorsali, evitando esposizioni troppo aride o troppo fredde.
E’ una specie molto resistente, ma non prospera nelle zone con scarse precipitazioni nei mesi estivi; al tempo stesso non tollera il ristagno idrico e i terreni argillosi.
La sua crescita è medio-veloce fino al raggiungimento dei 3-4 m d’altezza, poi rallenta quando inizia a riprodursi e normalmente non supera gli 8 m; tra le Leguminose autoctone in Appennino i due Laburnum sono le specie più longeve, pur facendo parte della schiera di piante pioniere che prima o poi devono cedere alle specie superiori.
Si può impiegare nei ripristini su terreni sciolti e poveri di sostanza organica, in aree con buone precipitazioni annuali, sfruttando la peculiarità che hanno tutte le Leguminose, di fissare l’azoto nel terreno tramite la simbiosi coi batteri che formano colonie sulle loro radici; ciò permette di considerare tutte le leguminose come specie miglioratrici del terreno e quindi potenzialmente utilizzabili anche come specie accompagnatrici in frutticoltura.
E’ molto adatto e utilizzato anche come specie ornamentale, grazie alle sue copiose fioriture, sempre tenendo conto dei suoi limiti naturali sopra descritti.
Si può impiegare per formare macchie o siepi libere, da solo o consociato al Nocciolo e al Corniolo; nella messa a dimora considerare almeno 4 m di distanza tra le piante o da altre  piante già esistenti.

Non ha bisogno di concimazione.

maggiociondolo