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CONSIGLI DEL VIVAISTA

CORBEZZOLO (Arbutus unedo).

IMPORTANTE: COLTIVIAMO QUESTA SPECIE GIA’ DA DIVERSI ANNI, E PURTROPPO ABBIAMO CONSTATATO CHE ATTIRA  UN TERRIBILE PARASSITA, L’OZIORRINCO      (Othyorrincus Cribricollis). QUESTO DURANTE IL SEMESTRE FREDDO SOTTO FORMA DI LARVE, DIVORA L’APPARATO RADICALE DELLE PIANTE COLTIVATE O TENUTE IN VASO, INDEBOLENDOLE E FACENDOLE MORIRE IN POCHI ANNI; DURANTE IL SEMESTRE CALDO CONSUMA LE FOGLIE RENDENDO LE PIANTE COLTIVATE NON COMMERCIABILI; IL PROBLEMA NON PERMANE UNA VOLTA CHE QUESTE SONO POSTE A DIMORA NEL TERRENO, QUINDI  E’ MEGLIO PROCEDERE SUBITO ALL’OPERAZIONE. LA SPECIE NON E’ ADATTA PER ESSERE TENUTA IN VASO.

Il Corbezzolo è una specie a distribuzione stenomediterranea; è presente in tutte le regioni dell’Italia centro-meridionale, più Veneto ed in Emilia Romagna dove esistono solo stazioni isolate.
Pur essendo un tipico elemento della macchia mediterranea costiera, manifesta una buona propensione a spingersi nell’entroterra dove raggiunge gli 800 mslm.
Predilige terreni sciolti e ben drenati situati in esposizioni assolate; prospera su suoli sub-acidi, ma tra le Ericacee è l’unica a tollerare anche suoli moderatamente calcarei.
La sua crescita è medio-veloce nei primi anni di sviluppo, poi rallenta con l’inizio delle fruttificazioni; raggiunge 8-10 m d’altezza, sviluppandosi sotto forma di grosso cespuglio molto ramificato e rigoglioso; è mediamente longevo.
Si può considerare una specie discretamente adattabile; è preferibile non impiegarlo in zone con precipitazioni nevose regolari ed abbondanti, ed in particolare nei versanti dove questa permane a lungo; da evitare assolutamente i terreni argillosi e i ristagni idrici.
Essendo un sempreverde con fioritura bianca e frutti rossi presenti contemporaneamente in dicembre, il suo principale utilizzo è come specie ornamentale; si possono formare sieponi liberi, boschetti e macchie in consociazione alle altre specie mediterranee; i frutti sono commestibili, ma il loro sapore non è particolarmente invitante; nelle zone marginali del suo areale d’espansione è oggetto di tutela e conservazione.
La sua messa a dimora nelle zone più continentali, è meglio farla in primavera per consentirgli di affrontare il primo inverno con un apparato radicale ben affrancato nel terreno. Mantenere una distanza minima di 4 m tra le piante, ed evitare la mezz’ombra.

corbezzolo