CONSIGLI DEL VIVAISTA
CERROSUGHERA (Quercus x crenata)
La Cerrosughera è un ibrido naturale tra il cerro (Quercus Cerris) e la sughera (Quercus Suber); è un ibrido instabile la cui progenie manifesta caratteri disomogenei; come tutte le Fagacee si riproduce solo per via sessuale.
La sua distribuzione è limitata alle regioni dove le due specie vengono a contatto, anche solo grazie al trasporto del polline ad opera dei venti; per questo motivo è presente anche in Emilia Romagna dove si trova il cerro, ma non la sughera. Si tratta comunque di un essenza rara e protetta.
La maggior concentrazione di individui nella regione si colloca nella fascia a ridosso del crinale, a quote comprese tra 600 e 1000 mslm; tuttavia esemplari isolati sono presenti anche nella fascia collinare.
Predilige terreni sciolti, acidi o subacidi, ben drenati e in esposizioni luminose.
La sua crescita è decisamente più lenta di quella del cerro e della sughera, ma data la disomogeneità dell’ibrido, alcuni esemplari smentiscono quest’affermazione. La si può trovare sotto forma di arbusto compresso, ma anche con le stesse dimensioni e la stessa vigoria del cerro, 20-25 m d’altezza.
La sua coltivazione ha uno scopo prettamente conservativo, ma un suo utilizzo come albero ornamentale, data la sua peculiarità di mantenere il fogliame verde durante l’inverno, non è da disdegnare. Sebbene nel caso delle querce si debba pazientare a lungo per vedere un buon risultato, se si ha spazio a disposizione vale sempre la pena metterle a dimora, nel qual caso bisogna ricordarsi di evitare terreni asfittici e luoghi ombrosi.
Area d’impianto almeno 8 m di diametro; distanza da alberi già esistenti, minimo 10 m.