CONSIGLI DEL VIVAISTA
CAPRIFOGLIO ALPINO (Lonicera alpigena).
Il Caprifoglio alpino è una specie tipica delle montagne dell’Europa meridionale; si trova su tutto l’arco alpino e anche su quello appenninico nel quale è meno frequente; è assente sulle isole maggiori.
E’ una specie tipica delle pietraie o dei suoli ricchi di scheletro, situati su versanti freschi e piovosi, sia in piena luce che in mezz’ombra, a quote comprese tra 800 e 1500 mslm in Appennino e fino a oltre 2000 mslm sulle Alpi.
Si tratta di una specie estremamente resistente agli estremi climatici compresa la siccità, che sopporta molto bene anche se non si manifesta fortemente nelle zone montane; in caso di siccità può perdere il fogliame già ad agosto per riprendere a vegetare la primavera successiva.
La sua crescita è medio lenta e considerata la scarsa presenza di specie competitrici dove alligna, può arrivare anche ad essere longeva. Spesso il suo portamento è prostrato, coi rami più giovani assurgenti.
Grazie alle sue caratteristiche sopra descritte, può essere considerata una specie adatta ai ripristini nelle zone montane; la fioritura rossa e l’abbondante produzione di bacche rosso lucenti, ma tossiche, unite al fogliame lussureggiante, la propongono anche come specie ornamentale.
Nella messa a dimora si può evadere dai suoli pietrosi, in quanto la specie dimostra una buona adattabilità alle condizioni più svariate; meglio non eccedere verso terreni troppo aridi o asfittici.
Distanza minima tra le piante o da piante già esistenti : 1,5 m.